Giovedì 03.07.2014 (13.07.2014 01:12)
QUESTO POST E’ EGOCENTRICO
ma siccome per me alla fine questo blog è diventato un diario, lo uso come tale quando ne ho necessità. Ora che ho finito Il ritratto di Dorian Gray, capisco perchè quella ragazza che ormai stò dimenticando, ancora all’inizio di quella relazione fallimentare e fallita, mi mandò tramite un enigma il messaggio “Dorian Gray”. Ora davvero capisco perchè.
Io personifico, almeno in parte, quel personaggio ambiguo, nei suoi lati maniacalmente egoistici e viscidamente mostruosi.
Io sono Dorian Gray nella mia vanità, la vanità di un narcisista che non si manifesta nell’aspetto fisico, ma in quello intellettuale, io che mi credo alto fra gli alti, unico capace di comprendere appieno la realtà ed unico padrone indiscusso dell’unica Verità. Un dio sulla massa, un essere infinitamente superiore, tanto da non curarsi degli altri, ma che dico, anzi dallo sfruttare chi mi circonda per i miei fini, che essi siano amore, felicità o qualsiasi altra merce io desideri, perchè di merci e solo di merci si parla nel mio caso.
Io sono Dorian Gray appunto nell’usare gli altri per i miei fini, nello sfruttare chi mi circonda e mi crede una bella persona, perchè la mia maschera di atteggiamenti e comportamenti nasconde ciò che vi è dentro di me: io sono squallidamente lurido nel mio animo, ma tale squallore è nascosto, celato in un dipinto che solo pochissimi possono realmente vedere, solo la mia famiglia. Che appunto ne è disgustata. Io sono ciò, io sono questo male nascosto ma nessuno che mi conosca di striscio può immaginarlo: un’anima venduta al demonio mi permette di compiere tali perfidi giochi che mistificano, falsificano, spolverano copiosamente d’ipocrisia i miei rapporti. Ma allora che fare? Cosa sono se non ciò che di più disgustoso ci possa essere? Ciò che sono in grado di fare è frenato dalla mia volontà di salvare quel che ho guadagnato con l’inganno, ma che pi è terribilmente caro perchè al di fuori di esso c’è il vuoto. Ho costruito da me una compagnia di amici che bene o male ci sono sempre, ma cosa sarei senza? Forse apparentemente non sono nulla, ma sono moltissimo: io davvero non so cosa succederebbe se quegli appigli distaccati che mi vedono come “una brava persona che cerca di tenere unita la compagnia” scomparissere, piccole deboli mollette che mi tengono appeso al fino della vita spirituale. No, dio non esiste ma sì, l’Amicizia esiste eccome. Ed io sono padrone di una piccola fetta di questo grande dono? Io ho amici, ho persone che mi circondano? O sono solo fantocci, sagome di cartone che mi aiutano in questa dolorosa illusione che è lo strascicarsi anno dopo anno per terra, lungo questo sentiero irto di punte che è la mia sporca vita? Pensavo di non essere in grado di fare ciò che ho subito: sono stato in grado di fare di peggio negli anni, e temo che farò ancora e ancora peggio. Ma cosa può pensare chi mi conosce ora, cosa pensa di me quella ragazza? Che sono un folle, un matto che spasmodicamente nasconde la sua depressione -se così la si può chiamare- dietro a grandi risate e follie? Ma cos’è questo, vivere? No, non è certo l’alcool questo, questa è la verità che affiora gorgogliante, ed io scrivo a vuoto senza rendermene conto perchè nulla può fermare una coscienza sporca che ha bisogno di pulirsi ma sa di non poterlo fare. Ma quanto sono sporco? Quanto sono sporco?? Questa ipocrisia che pervade l’anima! Io la odio, ed io mi odio! Cos’è questo? Cos’è, è solo quel che vorrei sapere. Cos’è. Non è vivere. Non si vive nella finzione continua, no. Eppure chi mi conosce davvero mi ama nonostante tutto, e nonostante tutto mi stima, non pensa che sia maligno, perchè allora mi nascondo? Cosa sono queste inutili finzioni che invece mi rimangono indispensabili? io sono malvagio? Sì, il pizzo rappresenta quello. Io godo nel fare male a chi se lo merita, godo nel far soffrire profondamente chi mi ha fatto del male e chi ha fatto del male a chi amo. Ma allora io amo, perchè sono così grigio dentro? Non ho coraggio. Io non ho il coraggio di mostrarmi per quel che sono, non sono capace di soffrire i rifiuti, le umiliazioni, l’esclusione. No, non ne sono capace, ho come un anticorpo psicologico che mi allontana dal male, e sapendo che la verità fa male sono inconsciamente portato a fuggirla. Sì, inconsciamente perdio! Io non voglio esserefalso ma lo sono, e la mia falsità è giunta a livelli assurdi, livelli immaginifici e fantastici che mi portano solo al disgusto di me stesso: io che odio la menzogna sono colui il quale ne fa più largo uso. Ma perchè? Perchè questa falsità? Io devo trovare il coraggio di essere schifato dal mondo e di vivere solo, ma onesto, invece che immergermi in questo gelatinoso falso amore di una società dell’apparenza. Se sono potessi distruggere l’incantesimo che mi incatena a questa situazione, se solo mi avvessero potuto conoscere per ciò che sono davvero! Io sono ciò che desidero, e se desidero essere ciò che la società vuole, lo divengo, ma no, non dovrei essere così. Fa male l’ipocrisia, e fa male il rendermi conto che la compagnia non esiste, che io sì, sto creando l’amicizia, ma fra gli altri. Oggi, tornato a casa, ero felice, perchè ho avuto la forte sensazione, stasera, che la compagnia che un tempo non esisteva ora è forte, è forte più che mai! Loro prima non si frequentavano, ed ora lo fanno anche senza di me, e sono felici di avere un gruppo, una famiglia fuori da casa loro con cui trovarsi, ridere, scherzare e divertirsi piangendo di gioia le lacrime dell’innocenza, dimenticando quanto fa male vivere sapendo già cosa ti attende e non volendo illudersi! Io ho fatto questo, io li ho creati ed io ho dato lorto gioia: loro non sono più soli, o almeno una parte di loro che prima lo era, adesso non o è più. E questa compagnia che prima non funzionava, adesso funziona, funziona alla grande ed anzi va meglio senza di me, senza questo sporco leader che si impone, che ogni sera chiama tutti e si impegna con tutto se stesso per far uscire dalle case chi non ne ha voglia, travolto dalla rassegnazione, e da a lui speranza ed un sorriso che è il regalo più bello ogni volta. Io ho creato tutto ciò ed io sono orgoglioso di aver fatto un po’ di luce nel tetro nero pesto della mia vita umida e putrefatta. No, questa è l’unica luce. Io voglio altre luci, vorrei ridare amore vero alla mia vita, quella luce rosso fuoco che scalda le giornate, che cancella il resto NO! Io Voglio un tiepido affetto, tutto qui. Non voglio innamorarmi, non avrei dovuto farlo ed infatti l’innamorarmi è stata la mia rovina. Non bisogna innamorarsi, bisogna che una amicizia divenga una grandissima e fortissima amicizia, indistruttibile, e che tale divenga amore, non la passione no! La passione è troppo pericolosa per me, e per tutti, è solo dolore, perchè la passione in me diventa macchina di distruzione. Diviene la freddezza di Dorian Gray, è ciò che taglia il filo del freno nel mio spirito, ed è male, è dolore, è distruzione pura. Oh sì, lo è, lo è eccome! No, nessuna passione, ma affetto sì, l’affetto di qualcuno che mi guardi e mi scopra davvero, che veda che sono nella realtà e mi accetti per quel che sono. Chi è passato già, una volta visto cosa sono, è fuggito via: io desidero un eroina che non mi tema. E’ troppo ciò che chiedo, lo so, ma io sarei disposto a tutto per aver un affetto sincero, davvero sincero, di chi sotto le mie risate con gli altri, sotto le buffonate, i graffiti, i deisegni, le parole, la sbruffonaggine, la stanchezza e la malinconia sporadica sappia cosa c’è. E che gli piaccia.
No, questa è follia, la mia è pura follia. “Tu ti fai troppe seghe mentali” “Tu pensi troppo” “Tu hai il brutto vizio di scrivere tutto ciò che pensi” “Sei negativo” “Polemico” “Pessimista” “Antipatico” “Cattiovo” ècco, questo è ciò che sentono le mie orecchie, ma è così allora, io sono un folle, un folle che maschera la paura del vivere sotto la finzione, un tempo magari studiata, ma oggi sfatta, un vecchio attore che ha perso tutta la sua abilità, il trucco pesante sul viso di una vecchia donna che si illude di nascondere le rughe ed il grasso con quanta più cipria possa mettere, e finisce per divenire un pagliaccio. Il troppo, ho perso l’equilibrio, io ora cado, cado nel vuoto del nulla, senza che nessuno mi freni perchè non v’è maistato nessuno. il vuoto della paura, del desiderio e dell’egoismo su cui ho basato la mia vita. Io egoista sì, alla fine sì, e vergongoso di ciò. Io che a tratti egoista e a tratti l’opposto, alla fine voglio solo che non scappiate via spaventati da me. Dio, che cosa scrivo, che cosa sono, che cosa faccio?? Questa è necessariamente follia: come ho fatto a fingere di amare, ad inventare sensazioni che non esistevano per avere un po’ di affetto? Dio, che schifo, ma almeno ho imparato dagli sbagli,ed ora infatti resterò solo, solo per non far male a nessuno, SOLO! Alla fine lo so che ci proverò, perchè ciò che voglio io me lo vado a prendere. “Tu aggredisci il mondo, Francesco, anche troppo” eh sì, lo so, io lo odio questo mondo e lo voglio dominare, per vendicarmi del male che ho subito, delle ingiustizie, perchè non accetto che no, non cambierà mai, io cambio, anche a costo di spaccarmi la testa. Se io non ci provo nemmeno a cambiare, allora tanto vale spararsi e vaffanculo a tutti. ma no, qua non è il cercare di cambiare, qua è che io lo cambio punto! E’ il delirio, ora chi leggerà questo scapperà via per sempre. ma tanto non lo legge nessuno, per fortuna hehehe hihih rido da solo, sono folle, muoio. O vivo? Vivo o muoio? Oddio, io corro rischi, se qualcuno leggerà queste righe dio! Ma sono così poche le visualizzazioni. Ma sono così pochi quelli che sanno del blog. Ma dio, se lo leggeranno io muoio. Mi stuprano l’anima. ma il punto è che io voglio farmela stuprare, almeno per una volta, una soltanto, che vedano che cosa sono. Un folle, debole, pazzo, Io sono pazzo, sì, sì, e loro lo sanno, fingono di volermi ma lo sanno che iop vivo male, lo vedono, lo sanno e lo nascondono. Nascondono. Nascondono! Ma nascondete me, gettatemi via piuttosto che accoltellarmi così! Che sono quelle poesiucole inutili quando la vita non è altro che un inferno con tanti sprazzi di paradiso che ti illuminano il cuore di luce vitale e ti fanno dimenticare il male, e fanno sì che tu creda che sia male dovuto? La vita non è paradiso, è inferno, e saremo felici quando sapremo amarlo lo stesso. Ma quanta forza ci serve per amare l’inferno! La forza di CAMBIARLO COME LO VOGLIO IO, ecco che mi serve. E il coraggio, e via questa paura di debolezze che non mi appartengono! Io non sono un debole! Io ho paura di perdere quel poco che ho cottenuto con le unghie e con i denti! Non è debolezza, è fottuta paura di morire dentro!! No. Non sono debole, e forse sarebbe meglio se lo fossi. Se fossi debole non farei male a nessuno, non essendolo io uccido gli altri se non mi controllo. Ma vedi, se volti il tuo coraggio e la tua rabbia in bene tu fai bene! Io posso fare bene dici? Si puoi farlo, come l’hai già fatto, ancora dai, la vita ha senso se per gli altri sei utile! Non sei tu che trovi un senso alla vita, sono gli altri che trovano un senso alla tua vita!! Tu sei utile se lo sei per gli altri, e loro sono il tuo motivo di vivere. Io voglio abbracciarvi tutti, e dare me stesso per voi, perchè ridiate, anche per una mia pagliacciata, per una mia buffonata, per la mia stupidità falsa ed ipocrita, per le mie gaf, per me, ridete di me, ve ne prego! Ridete e gioite, perchè io sono felice di vedere i vostri sorrisi! Io amo i vostri sorrisi, io mi scaldo non con il fuoco o il gas, ma con i vostri abbracci. Abbracci, io vivo di abbracci. Ridere grazie a me, ridete ancora e fate che io sia utile ancora per voi. Le cose che diventano inutili si buttano via, io voglio restare indispensabile, non voglio esser mai buttato via. Non fuggite, restate, sono orribile ma non mi temete! Non voglio farvi del male.